La programmazione e l’indirizzamento degli accessori con il DCC

La programmazione e l’indirizzamento degli accessori con il DCC

Ci sono aspetti in cui il DCC sembra non preoccuparsi di semplificare la vita dei fermodellisti (e talvolta alcuni costruttori non aiutano, come vedremo). Uno di questi è il modo in cui vengono indirizzati i decoder per gli accessori, ma niente paura: basta chiarirsi le idee e diventa semplicissimo!

Gli accessori sono scambi, segnali, e tutto quanto è fisso sul plastico, e che ha bisogno comunque di essere comandato da un decoder se vogliamo mantenere gli indubbi vantaggi della gestione digitale.

Indirizzamento del decoder


Con questo tipo di indirizzamento, si assegna un indirizzo a ogni decoder. Ognuno di essi ha quattro uscite (scambi, segnali o accessori), e ognuna di esse uno stato (rosso/verde, deviata/corretto tracciato ecc..).

Quindi, la centrale individua l’accessorio chiamandolo con indirizzo e porta. Nello schema sotto sono riportati quattro decoder generici indirizzati in questo modo, e per esempio immaginiamo di chiamare l’ indirizzo 3 e porta 2 individuando l’uscita contrassegnata con asterisco.

Ogni accessorio è individuato dall’indirizzo del decoder e rispettiva uscita. L’asterisco individua l’uscita 2 del decoder 3. Ogni uscita ha due stati (A e B) corrispondenti al movimento di uno scambio o luci di un segnale.

Come indirizzare il decoder Helvest

Indirizzare un decoder Helvest con questo tipo di tecnica è molto semplice: ogni modulo “Layout”, che ha quattro uscite, ha un suo indirizzo. Percìo in DCC avete un indirizzo per la scheda “Layout 1” nella CV1 e uno per la scheda “Layout 2” nella CV 35.
L’immagine illustra come chiamare quattro moduli “Layout” con indirizzi da 1 a 4 applicando l’esempio sopra.

Come applicare l’esempio sopra ai decoder Helvest, assegnando gli indirizzi alle CV1 e alle CV35.

Indirizzamento delle uscite

L’altra possibilità è di assegnare gli indirizzi direttamente alle uscite. In questo modo non ci si orienta più con numero decoder + uscita da 1 a 4, ma gli accessori hanno direttamente un numero progressivo.
Nell’esempio, l’uscita rappresentata con l’asterisco diventa la numero 10.

Con questo metodo il decoder non ha più un indirizzo, ma le uscite sono “etichettate” direttamente con un numero.

Come indirizzare le uscite del decoder Helvest

Le uscite possono essere indirizzate singolarmente usando le CV 120, 130, 140, 150 per la scheda Layout 1 e le CV 160, 170, 180, 190 per la scheda Layout 2. Quindi, per configurare le uscite come nello schema generale sopra, per i decoder Helvest si assegnano le CV come nell’immagine seguente:

Corrispondenza tra le CV da assegnare al decoder Helvest e le relative uscite.

Fate attenzione che, se programmate la CV 1 o la CV 35, vengono automaticamente riassegnati i valori a tutte le uscite singole. Ad esempio, se nella CV1 programmate il valore 3, automaticamente vengono assegnati i valori alle seguenti CV:

CV 120: 9

CV 130: 10

CV 140: 11

CV 150: 12

Come calcolare la corrispondenza tra gli indirizzi del decoder e delle uscite

La corrispondenza tra l’indirizzo della scheda e quello delle CV, per i valori più bassi, si può trovare nelle istruzioni della DCC100. Prossimamente nel sito sarà disponibile una guida interattiva di programmazione, però per ora potete fare il calcolo tramite la seguente tabella da scaricare: indicate i valori delle CV1 e CV35 e otterrete automaticamente i valori che verranno programmati nelle CV 120 – 190.

Scarica la tabella di calcolo CV

e vi piace la matematica, potete invece calcolarla voi: chiamando “s” l’indirizzo della scheda, “p” il numero della porta (da 1 a 4) , e “a” l’indirizzo degli accessori, la formula con cui ricavare l’indirizzo è a = (s-1) x 4 + p. Tutto quanto scritto sopra, sulla corrispondenza tra i due metodi di indirizzamento, è valida per tutti i dispositivi a norma DCC/NMRA.

Centraline che non seguono lo standard

Purtroppo non tutte le centrali seguono scrupolosamente lo stesso protocollo. Ad esempio le centrali Roco* (Multimaus, Z21 ecc) usano un protocollo leggermente diverso, per cui ogni indirizzo delle uscite risulta aumentato di 4, e ogni indirizzo di scheda risulta aumentato di 1 rispetto ai valori indicati sopra. Ad esempio, programmando il valore 5 nella CV1, la scheda risponde all’indirizzo n. 6. Oppure scrivendo nella CV 140 il valore 25, l’uscita n. 3 risponde all’indirizzo 29 (25 +4).

* I nomi indicati con l’asterisco sono marchi registrati da terze parti, di proprietà dei rispettivi detentori.

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