Abbiamo già pubblicato un articolo, in cui abbiamo spiegato le più diffuse tipologie di relé.
In questo seguito vediamo alcune applicazioni pratiche dei moduli che Helvest sta rendendo progressivamente disponibili.
I relé GAR10
Come abbiamo visto, il relé è un interruttore in cui una piccola corrente, per esempio proveniente da un decoder o da qualche contatto analogico apre o chiude una corrente diversa (output), per esempio per azionare un accessorio o alimentare un binario.
GAR10 contiene due relé monostabili. Un relè monostabile rimane attivo solo per il tempo in cui in input viene azionata una corrente, come rappresentato nella figura qui sotto (fase ON)
Appena la corrente viene rilasciata, il relé si disattiva e corrispondentemente il dispositivo azionato non riceve più corrente (fase OFF).
L’altra caratteristica del relé monostabile è che non ha “memoria”. Quando lo si spegne o lo si riaccende, o comunque appena la corrente cessa di passare, esso si trova sempre nella posizione iniziale.
Per quali applicazioni può venire utilizzato un relé monostabile
Possiamo individuare due categorie principali di utilizzo:
- azionamento di brevi impulsi (Come la commutazione di un deviatoio o uno sganciatore).
- azionamento temporaneo di motori (come l’attivazione di un tratto di binario, di una luce o di un accessorio).
Le connessioni della scheda GAR10
Guardando la figura 2, cerchiamo di approfondire come utilizzare i connettori:
Il connettore n. 1 è quello che comanda i relé. Può essere connesso a un modulo Helvest GAW400 (per impulsi brevi) o a un ES400 (per impulsi continuativi).
Se invece volete gestirlo con un altro decoder, o con un comando analogico, nel polo indicato con COM va messo il polo positivo comune a 12 V, mentre A e B devono andare in contatto con il polo negativo quando si vuole azionare il relé.
Il connettore n. 2 invece è quello che aziona la vostra uscita. In COM va inserita l’entrata comune della corrente.
Le uscite “1” e “2” funzionano in questo modo:
Quando attivate l’ingresso “A” (con il decoder o manualmente in analogico) viene attivata l’uscita “1”.
Quando attivate l’ingresso “B” (con il decoder o manualmente in analogico) viene attivata l’uscita “2”.
Esempi di utilizzo
1. Collegamento di vecchi scambi o bobine elettromagnetiche
Pilotare direttamente con il decoder bobine elettromagnetiche o scambi di vecchia concezione che funzionano in corrente alternata e assorbono molta corrente non è consigliabile.
Infatti questo non è salutare né per il decoder né per le bobine. Il decoder, per la maggior parte dei casi, deve fornire picchi di corrente molto alti che usurano i circuiti. D’altro canto, il decoder fornisce nella quasi totalità dei casi una tensione continua, che non fa bene alla bobina, progettata per la corrente alternata.
Per i motori progettati appositamente per il comando digitale naturalmente tutti questi problemi non si pongono (per approfondimenti vedi qui), ma per le bobine vecchie è più salutare interporre un relé, che simuli la pressione di un pulsante: effettivamente è quello per cui questi azionamenti sono stati progettati.
Per collegare un motore elettromagnetico i passaggi sono i seguenti:
– Ti occorre un decoder Helvest dotato di GAW400 (e comunque, l’operazione è compatibile con altri decoder).
– Connetti il relé al decoder come in figura. Dei due fili per la corrente alternata che escono dal trasformatore, uno va collegato al comune della bobina, l’altro al morsetto COM del GAR10.
I due fili della bobina, che commutano il deviatoio nelle due posizioni, vanno collegati alle posizioni 1 e 2 del morsetto del GAR 10.
2. Collegamento di bobine singole (come sganciatori o altro)
Le bobine singole sono concettualmente identiche, solo che invece di avere due fili per commutare l’accessorio in due posizioni come un deviatoio, hanno un solo filo per azionare il dispositivo quando è necessario.
Per questo tipo di azionamenti il collegamento è analogo a quello descritto per il caso precedente. Ovviamente utilizzate solo una delle due uscite A/B (per esempio A) del decoder.
Un accorgimento importante per questi azionamenti: quando azionate il dispositivo premendo il tasto A della vostra centrale, ricordate che il decoder non lo aziona nuovamente se premete ancora il tasto A. Bisogna resettarlo premendo B.
Per il funzionamento ottimale di alcuni accessori può essere opportuno modificare il tempo di commutazione dell’accessorio. Per questa operazione: con MVnet puoi eseguire questa operazione graficamente tramite LocHaus. Se il tuo decoder è DCC, occorre programmare la CV corrispondente all’uscita (controlla le istruzioni del modulo DCC100).
3. Alimentazione di binari
Un relé monostabile può essere utilizzato per alimentare una sezione di binario, o in generale, un motore.
Solitamente per queste operazioni si utilizza un relé bistabile, ma in alcuni casi può essere comodo anche un relé monostabile.
Per questa configurazione per comandare il decoder in digitale occorre un modulo ES400, perché occorre dare un impulso continuativo. La connessione da fare è quella in figura, e il decoder attiverà il relé (e quindi il motore o il treno) quando si trova nella posizione A, e lo disattiverà quando si commuta nella posizione B.
Con questo collegamento si attiva l’alimentazione del binario tra i due sezionamenti gialli tramite la scheda GAR10.
L’ingresso B e l’uscita 2, qui non utilizzati, possono essere usati per alimentare un’altra sezione.
Le situazioni in cui questo può essere preferibile sono tre:
– Si vuole avere sicurezza che l’impulso sia temporaneo: un relé bistabile, come abbiamo visto, commuta da uno stato all’altro (ON/OFF) e sono entrambi stabili, nel senso che una volta acceso, rimane acceso fino a nuova operazione. Un relé monostabile, invece, normalmente è spento, e viene acceso solo se gli si dà l’impulso corrispondente. Questo rende più sicuro il fatto che l’alimentazione non ci sia se non si desidera.
– Quando si disattiva l’alimentazione, (per esempio si spegne il plastico) con il relé monostabile non rimane nella situazione in cui si trovava, ma riparte da spento.
– Siccome questa situazione viene comandata da un modulo ES400, è la situazione ideale per abbinare l’alimentazione del binario allo stato del segnale. Se i vostri LED non consumano più di 100 mA (come è per la maggior parte dei casi), potete collegare il relé e il segnale alla stessa uscita, semplificando l’impianto e riducendo i costi (vedi figura).
Queste sono le situazioni più comuni, ma ce ne possono essere naturalmente molte altre, data la versatilità di questi piccoli ma indispensabili dispositivi.